Urbino, cosa vedere

Se arrivate ad Urbino per la prima volta, non potete assolutamente perdervi la Galleria Nazionale delle Marche presso il Palazzo Ducale di Urbino, dove è conservata l’opera “Città ideale”, dipinto del quale ancora non è stata confermata l’attribuzione. Tuttavia ammirando questo quadro possiamo ben capire come viene concepita Urbino nell’immaginario collettivo, ovvero proprio una città ideale, sopratutto dal punto di vista prospettico e architettonico.

@gareth williams

@gareth williams

A suo tempo infatti, fu proprio di Federico da Montefeltro l’intento di costruire la città ideale del Rinascimento.

Ricordiamo che il centro storico di Urbino è Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO e la sua arte e architettura hanno ispirato la costruzione di molte città e borghi in tutta Europa.

Ma quali sono le cose che assolutamente non dovete perdervi se visitate Urbino?

Abbiamo già menzionato il Palazzo Ducale e la Galleria Nazionale delle Marche (dove troveremo i capolavori di Raffaello, Tiziano e Piero della Francesca), ma nello stesso complesso potrete visitare anche la Casa di Raffaello, un edificio rinascimentale nel cuore dell’antico quartiere artigiano.

Non mancate inoltre di visitare il Duomo, la chiesa più prestigiosa e importante di tutta la città, dove all’interno potrete ammirare due bellissime tele di Federico Barocci. È interessante sapere che, proprio durante la Seconda Guerra Mondiale, le grotte ospitarono le opere del Tesoro della Basilica di San Marco a Venezia per proteggerle dalle bombe.

La chiesa più bella tuttavia rimane quella di San Bernardino, che si trova su un’altura immersa nella campagna, e fu progettata per raccogliere le spoglie di Federico de Montefeltro.

Se vi apprestate a visitare Urbino però munitevi di scarpe da ginnastica: infatti è una città ricca di salite e discese, spesso ripide.

Un’altra cosa che invece non potete assolutamente perdervi a Urbino è il Teatro Raffaello, che venne eretto sulla parte superiore del bastione della Rampa elicoidale. Tale bastione era denominato dell’Abbondanza, in quanto le strutture superiori dell’edificio erano utilizzate, fin dal XVI secolo, come granai cittadini.

Se poi siete delle buone forchette non lasciatevi sfuggire la Crescia, la speciale piadina di queste zone che solitamente si accompagna col Salame di Montefeltro o il Prosciutto di Carpegna o il pecorino di fossa e, soprattutto, dovete assaggiare la Casciotta, un pecorino D.O.P. di origini antiche ma buonissimo.

 

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