Alla scoperta della Street Art a Bologna.

Forse qualcuno di voi, viaggiatori anticonformisti, avrà già sentito parlare di Frontier, progetto di arte da strada, o arte di Frontiera appunto, curato da Claudio Musso e Fabiola Naldi. Promosso dall’Assessorato alla Cultura di Bologna, in collaborazione con la Regione Emilia Romagna, ha l’obiettivo di mostrare l’altra faccia dell’arte. Non quella che nasce negli atelier, ma che è possibile ammirare nelle periferie, nelle strade e nei quartieri.
Prendete tredici muri e altrettanti artisti di strada, otto italiani e cinque stranieri, e il gioco è fatto.
Gli artisti in questione sono Does (Olanda), Honet (Francia), M-City (Polonia), Hitnes, Etnik, Eron, Joys, Dado, Cuoghi e Corsello, Rusty (Italia) e Daim (Germania).
Se avete voglia di scoprire una Bologna diversa da quella classica dei portici e dei palazzi medievali, vi consiglio di fare una full immersion nella street art della città. Rimarrete sbalorditi.

Qui di seguito vi segnalo una mappa dei luoghi più significativi. Il mio consiglio è di prendete una bicicletta e…pedalare!

Prima tappa quartiere Porto, vicino a Porta Lame. Al numero 26 e 30 di via Pier De’ Crescenzi ci sono i babbuini di Hitnes, illustratore romano prestato alla street art.

Immagine da: unconventionalitaly.it

Immagine da: unconventionalitaly.it

Si prosegue con la coppia Cuoghi e Corsello, bolognesi. Il loro murales si trova in via Pier de’ Crescenzi, civico 30. Un enorme cane nero, stilizzato, con due bombolette spry incrociate e una dedica ai ragazzi del quartiere.

cuoghi corsello

Immagine da: fatcap.com

Si continua con via dello Scalo 32, dove Andreco ha dato vita ad un albero che raccoglie l’inquinamento e restituisce aria pulita, grazie alle vernici fotocatalitiche con il quale è stato realizzato. Bello e sostenibile!

Immagine da: ziguline.com

Immagine da: ziguline.com

In via Marco Polo 21, sulle pareti delle case popolari del comune, troverete quelli di Rusty, ispirato al tessuto Burberry, e le geometrie di Joys.

Immagine da: fatcap.com

Immagine da: fatcap.com

Alla Bolognina, sul palazzo che ospita gli uffici comunali, in via Fioravanti 10, potrete ammirare il lavoro di DAIM, con graffiti tridimensionali.

Immagine da: molotow.com

Immagine da: molotow.com

A poche centinaia di metri c’è quello di ERON. L’indirizzo è via Michele Colonna. Le gigantesche gru che distruggono alcune gru meccaniche è davvero impressionante.

Immagine da: thisisbologna.it

Immagine da: thisisbologna.it

Sempre in via Colonna, all’angolo con via Pellegrino Tibaldi, troverete l’opera di Does. Lettering e  pioggia di colori che richiamano la grafica di un videogame.
Bene, adesso iniziate a pedalare in zona fiera, finché non raggiungerete il numero 18 di via del Lavoro. Ad accogliervi troverete l’opera di Honet, un elefante in volo grazie a piccoli palloncini colorati. Al civico 3, invece troverete le opere di Etnik e Dado.

Immagine da: savagehabbit.com

Immagine da: savagehabbit.com

Infine, ultima tappa: via Scipione dal Ferro, 21. Qui, nel graffito di M-City, grafica e architettura si incontrano. L’intera facciata del palazzo, alto ben 7 piani, è interamente decorata con ingranaggi.

Se non ne avete ancora abbastanza, verso via Zanardi, su un vecchio edificio abbandonato, si trovano le opere di Blu e Ericailcane. Anche se non fanno parte del progetto Frontier, meritano uno sguardo. L’artista bolognese Blu è molto apprezzato anche a livello internazionale. Celebri i suoi dipinti berlinesi.

 

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